Le lettere qui riportate sono una parte della corrispondenza avvenuta tra Carlo Bonalumi e suoi famigliari e amici. L’intero carteggio è stato donato dalla figlia Donatella alla biblioteca e va a costituire il “Fondo Carlo Bonalumi” della sezione di Storia Locale. In questo articolo sono state scelte le lettere che meglio rappresentano la storia di Carlo Bonalumi, che dopo l’8 settembre del ’43, viene deportato come internato militare italiano.
Nelle lettere della prigionia Carlo chiedeva ai genitori di inviargli cibo, vestiario ma soprattutto tabacco (importante merce di scambio nel mercarto nero). I genitori davano notizie sulla loro salute, sui famigliari, sugli amici e si raccomandavano di avere tanta pazienza in attesa del suo ritorno.
Il testo delle lettere appariva spesso ripetitivo e rassicurante, di fatto il contenuto era sdandardizzato sia nel lessico che nella forma, ma tutto ciò era dettato dalla condizione di prigionia che gli IMI vivevano: la censura e il controllo dei pacchi erano una costante, come emerge anche dalle frequenti raccomandazioni di Carlo.
Lo spazio per scrivere era poco e occorreva usare modelli prestampati forniti dalla Croce Rossa o per lo più dagli stessi Lager; le lettere erano strette e lunghe e avevano 25 righe su cui poter scrivere, le cartoline invece avevano solo 7 righe. Riportavano sempre nome e cognome, numero di matricola assegnato all’arrivo, luogo di detenzione e timbro e sigla del campo. Capitava che per qualche motivo la corrispondenza andasse persa, ecco perché i prigionieri e famigliari facevano continui riferimenti al numero di lettere e pacchi arrivati e spediti: era un modo per non perdere informazioni importanti.*
Come rileva nelle parole che seguono Donato Carissimo, ex presidente Anpi Cologno, che per primo ha letto tutta la corrispondenza di Carlo Bonalumi, “in questa corrispondenza si rileva una palese crescita morale e di responsabilità da parte del giovane Carlo, che, col passare del tempo in prigionia, si preoccupa dell’iscrizione all’Università per completare gli studi al suo rientro in patria; fa professione di maturazione personale e cambiamento nei confronti dei genitori; ma, soprattutto, emerge una dichiarazione di presa di coscienza, chiara e netta, come militare e cittadino.”
La corrispondenza
Siamo nel 1943 più precisamente subito dopo il 25 luglio data in cui Mussolini viene destituito, il tenore del momento si avverte nelle lettere che Carlo Bonalumi riceve dalla sorella Benilde e dall’amico Franco. In questo momento Carlo Bonalumi si trova presso l’accademia Navale di Brioni a Pola.
Caro Carluccio,
Se devo raccontarti per esteso quanto successo nei nostri paesi dopo la caduta del fascismo mi ci vorrebbero varie e varie pagine e per questo che preferisco raccontarti il tutto in breve anche per non infastidirti. Il lunedì recandomi alla Magnaghi , ove sono impiegato, notai grandi scritte, che condannavano gli aguzzini fascisti, che nello stabilimento, ”strozzavano” gli operai. Non si lavorò in segno di festa e il cuor contento, si ritornò alla propria casa. Feci la strada con Peppino. A Cologno c’era un gran clamore davanti alla casa del Fascio, ci fermammo e noi notai che stavano strappando i fasci con “giubilo” di tutti quanti. A Brugherio quando arrivammo non c’era niente di anomalo e trovammo una calma inattesa. Già eravamo un po’ delusi quando il pomeriggio una squadra di dimostranti, che erano stati maltrattati dal passato regime, si mise a “scorrazzare” per le vie di Brugherio, maledicendo i fascisti e menando botte a destra e a manca. Tra i “malmenati”, il Podestà che ….sulla via ed altre autorità. ( “Mi rincresce per Peppino”). Tutti i fasci subirono una sorte…..”parte furono tolti senz’altro, altri invece……
Quanto all’università io mi iscrivo alla Bocconi e se sarò ammesso spero che sarai tanto gentile di prestarmi qualche libro…. In una vita che prosegue normale. Saluti Franco
30 luglio 1943
[Orio Litta]
Carissimo fratello, finalmente ho ricevuto un tuo scritto e sono contenta che stai bene. Spero però che quello che sta succedendo non ti tocchi per niente e mi auguro che coi nuovi eventi tu possa tornare presto fra noi e continuare tranquillamente i tuoi studi. Io sono in pensiero per Peppino che da ieri è stato mandato a Sant’Angelo per mettere ordine, e io temo che ci succeda qualcosa. Caro Carluccio che giornate stiamo passando, speriamo che tutto si aggiusti altrimenti non si sa come finirà. Avrei avuto piacere andare qualche giorno dalla mamma e avevo deciso di andare proprio oggi ma ho fatto i conti senza l’oste e non mi arrischio a passare Milano. Intanto sono curiosa di sentire papà, figurati ora che la tombola è stata…. come sarà forte ma aspetto il momento giusto per andare e ridere un po’. I bambini ti pensano sempre con affetto, appena ricevuta la tua lettera Sergio è andato a dire a tutti che il suo zio non si chiama più Carluccio ma accademia navale perchè è sulla nave e quando lo racconta si fa tutto rosso per l’emozione. Sai Carluccio che sono contenta di sentire che fai i bagni di mare, li avevi proprio bisogno e sono certa che ti gioveranno moltissimo specie per le tonsille. Ti raccomando però di non approfittare e non scherzare con l’acqua anche se pur sai nuotare è pericoloso. Voglio sperare che ti sia abituato alla nuova vita e non ne senti troppo i disagi. Scrivi sempre e dammi tue notizie più estese di ora. Ti bacio con affetto insieme i bambini e Peppino. Tua affezionatissima sorella Benilde
Questa che segue è la prima lettera di Carlo Bonalumi dopo la cattura da parte dell’esercito tedesco e l’internamento nel campo (Stalag Lager XVIII C) di Markt Pongau (oggi St. Johann Pongau) nel Salisburghese (Austria). Il campo di lavoro era il numero 27604/GW, ed era il prigioniero (Gefangenummer) numero 34399.
24 novembre 1943
[Markt Pongau – Stalag XVIII C (timbro postale del 26.11.1943)]
Genitori carissimi, eccomi finalmente spero voi stiate bene, spero ricevere presto vostre notizie, non abbiate preoccupazioni per me io sto bene. Salutatemi tutti, tanti bacioni per voi, saluti per Benilde e i bambini. Spero ricevere presto notizie da voi. Carluccio
13 dicembre 1943
Markt Pongau – Stalag XVIII C
Carissimi, spero abbiate ricevuto già mie notizie, ad ogni modo vi ripeto che io sto bene, lavoro al coperto, non posso logicamente dire la località. Sento molto la vostra mancanza ma il pensiero dell’immensa gioia che proverò quando saremo riuniti mi rende già felice. Sono ansioso di avere vostre notizie, che spero buone. Potremo corrispondere quattro volte il mese, due lettere e due cartoline, oltre a due pacchi di massimi 5 kg. Mandatemi nel primo pacco che mi manderete le vostre fotografie, niente libri e niente indumenti solo una maglia di lana, non bella. Se potete metteteci cibarie come e meglio che potete e soprattutto sigarette. Raccomando alla mia adorata mamma di curarsi e di essere serena, e al mio adorato papà di avere cura oltre che di sé anche della mamma e di tenerle compagnia al posto mio. Iscrivetemi all’università, salutatemi Benilde e bambini tutti, bacioni Carluccio
26 gennaio 1944
Cologno Monzese,
Carissimo Carluccio, rispondo alla tua del 13 dicembre, sono contenta che stai bene, speriamo che Iddio ti tenga sano per un giorno riabbracciarsi. Io sto bene, sempre penso a te, e mi dispiace sapendoti senza notizie da noi che ti abbiamo scritto già una quindicina di volte e ti abbiamo fatto già tre pacchi e domani ti faremo il quarto [colle] fotografie di tutti e due. Caro Carluccio noi stiamo bene e gli affari camminano come prima, la mamma non sa più che cosa prepararti per quando verrai a casa, tutte le settimane va a Monza e ti porta sempre a casa qualche cosa. Nei pacchi spediti c’era mutande maglia e calze ora ti mettiamo del burro e lardo tostati. Ti baciamo caramente papà e mamma.
16 gennaio 1944
[Markt Pongau -Stalag XVIII C]
Carissimi ho ricevuto la vostra prima che mi ha un poco tranquillizzato. Desidero notizie più dettagliate. Vi ripeto di non inviarmi abiti o libri ma solo cibarie redditizie e non di valore: farina, o bianca o gialla o di castagne, come potete, e soprattutto sigarette tabacco e cartine. Vi bacio e vi penso sempre tanto. Carluccio.
10 febbraio 1944
[Cologno Monzese (Risposta dei genitori)]
Carissimo sono contenta che sei tranquillizzato noi stiamo bene così spero anche di te. Ti [h]o fatto quattro pacchi contenenti: tabacco rimanenze tutto cibarie. I nostri affari non vanno male. La mamma gode tanta salute, ti salutano i amici bacioni papà.
27 febbraio 1944
[Markt Pongau -Stalag XVIII C]
Carissimi, ho ricevuto il vostro pacco, era stupendo, ma troppo ricco, fate sempre come voi giudicate. Non includete lettere o soldi, pena il ritiro del pacco, fra poco, dopo la censura, avrò la fotografia, solo quella di papà, aspetto quella della mamma. Vi penso sempre, curatevi, salutate tutti, bacioni Carluccio.
3 aprile 1944
[Cologno Monzese (risposta dei genitori alla lettera de 27 febbraio)]
Carissimo Carluccio rispondiamo alla tua del 27. Feb, noi stiamo bene non dubitare di noi Benilde e famiglia pure. Per tramite Croce Rossa ti abbiamo spedito III pacchi e VI [?] con i tuoi moduli [?]. La mamma sta molto bene bacioni papà mamma
19 marzo 1944
[Markt Pongau -Stalag XVIII C (Lettera spedita il 4.04.1944 e ricevuta il 18.04.1944)]
Carissimi genitori, da parecchio non ricevo vostre notizie, spero di averne in settimana. Io sto bene, spero altrettanto di tutti voi. Mi scuso se mando lettere e cartoline poco belle, scritte come lettere commerciali, purtroppo non ho spazio sufficiente per dirvi tutto ciò che penso, come vi penso e come vivo. Vi scriverei magnifiche lettere perché il sentimento che io provo per voi, date le mie condizioni attuali, che mi invitano a pensare spesso e meditare, si è ingigantito riconoscendo molte cose che finora non avevo capito. Mai come in questi momenti ho sentito ciò[?] che conta la vostra presenza. L’ammirazione e la riconoscenza che oggi ho per mio padre non l’avrei altrimenti capita mai. Vi penso sempre tanto, ringraziate e salutatemi tanto Benilde, di cui oggi ho ricevuto un pacco, il quarto in totale. Mandate il suo indirizzo, purtroppo rinnovato per incresciosi avvenimenti. Faccio tanti auguri a Peppino per l’onomastico, tenete presente che nei pacchi io non vedo né data di spedizione, né posso tenere scatole, sacchetti o vasetti e che fra poco non potrò cucinare più niente. Tanti bacioni a mia mamma, papà, che mi saluti i suoi amici, salutatemi tutti specie nipotini e zii. Carluccio.
17 aprile 1944
[Markt Pongau -Stalag XVIII C (lettera scritta il 17.04.1944 timbro 05.05.1944)]
Genitori carissimi, sono molto felice di sapervi tutti in buona salute, come dalle notizie che finora ho ricevute, l’ultima delle quali è datata 1.3.44. Desidererei avere notizie molto dettagliate, e non così generiche, come finora. Parlatemi molto di tutto di voi, non potete immaginare come io sia senza alcuna notizia dall’Italia. Non dovete giudicare il mio operato, io so quello che ho fatto e quello che farò, non state perciò in pensiero mai per me, sono molto cambiato in questi tempi. Ho solo paura per voi, per la mamma che non è eccessivamente forte, sia di salute che di cuore, e per il papà come ovvio. Un giorno però ci riabbracceremo tutti e tre, è questo è tutto. Ho ricevuto il VI e VII pacco, credo che con questi ho ricevuto tutti i pacchi, esclusi quelli con la croce rossa. Non spedite più vitamine che tanto non le posso avere. Cercate di fare pacchi meno costosi, per me sarebbero ugualmente sufficienti. Vi ho finora spedito a casa 295 DM vale a dire 2950 lire, spero li avrete ricevuti.Tanti bacioni, salutatemi tutti, ringraziate e salutate Benilde, Milly, Nadia, Sergio, Peppino e tutti.
21 maggio 1944
[Markt Pongau -Stalag XVIII C (lettera del 21.05.1944 timbro 6.06.1944)]
Carissima mamma e carissimo papà, ho ricevuto altre lettere l’ultima della quale è datata 2.05.44. Sono molto contento che voi stiate bene, solo vi chiedo particolari in tutto, potete facilmente comprendere la mia legittima curiosità. Ho ricevuto anche, in uno degli ultimi pacchi, una bella fotografia della mamma, cosa di cui sono molto contento. Vi faccio le solite raccomandazioni. Io sto bene e aspetto serenamente il felice giorno in cui ci potremo riabbracciare. Ho ricevuto oggi un pacco di Benilde, vi prego di ringraziarla molto e di portarle i mie saluti, così anche a Peppino e ai bambini. Non abbiate timori per me, e abbiate fiducia. Io ho una salute veramente invidiabile ed un morale molto alto. Credo d’avere fatto sempre il mio dovere, pure avendo dato prova anche in caso di debolezza. So oggi cosa significa combattere per vivere e mi vedrete arrivare a casa trasformato in meglio. Anche per il militare e per il mio amato Paese ho fatto e farò sempre il mio dovere. Scusate queste grosse parole. Tanti bacioni a tutti, mamma e papà specialmente, saluti agli amici di papà, ai miei, di cui spero mi darete notizie. Salutatemi zii tutti vostro affezionatissimo Carluccio.
19 giugno 1944
[Cologno Monzese (Risposta dei genitori alla lettera del 21.05.1944)]
Carissimo Carluccio, abbiamo ricevuto la tua in data 21/5. Siamo contenti nel modo che hai agito finora e nel cambiamento in cui [h]ai capito tutto quanto tuo papà ti diceva. Cerca di stare allegro che tutto passerà più presto che credi, qui noi stiamo tutti bene il nostro lavoro è sempre come quando c’eri tu, la mamma ti ha preparato tanti regalucci, tutte le settimane confeziona qualche cosa, ti [h]a riempito la tua stanza. Se con te c’è qualche ragazzo che i suoi genitori non possono mandargli i pacchi per ragioni di non essere in corrispondenza, mandalo a noi che lo spediremo. Non dubito che fossi diventato cattivo lo sappiamo il tuo carattere, solo ti faccio le raccomandazioni come mio dovere prega Iddio così ti potremo riabbraciare. I tuoi compagni ti salutano come il professore Capocea, bacioni infiniti mamma e papà.
16 luglio 1944
[Markt Pongau -Stalag XVIII C]
Carissima mamma e carissimo papà sono molto contento che tutti voi stiate bene. Le lettere che ricevo da voi, lo potete facilmente immaginare, mi portano un grande sollievo, desidererei soltanto che mi dettagliaste un poco di più, non potete immaginare quanto sia curioso su queste cose. Parlatemi un po’ più a lungo del professore che mi saluta, io non mi ricordo di lui. Ringraziatemi Benilde per la lettera e salutatemela tanto, così Peppino e i bambini. Vi ringrazio molto per i pacchi. Se potete mandarmi riso e pasta con condimento a me renderebbero di più e credo vi costerebbero meno. Credo di aver ricevuto tutti i pacchi, solo quello delle calze rovinato e senza calze. Spero di potervi presto riabbracciare per ricominciare con voi a lavorare e studiare seriamente. Ho ricevuto da Sangallli di Brugherio, che si trova in Germania, dite ai suoi che nelle mie condizioni non posso rispondergli, ringraziatelo per me. Vi penso sempre, aspetto sereno e fiducioso Carluccio.
18 agosto 1944
[Cologno Monzese 18.08.1944 (risposta dei genitori e della sorella Benilde alla lettera del 16 luglio)]
Carissimo Carluccio rispondo alla tua del 16 luglio, erano più di due mesi senza avere tue nuove, sono contenta che stai bene, così pure noi tutti. Io di pacchi te ne [h]o fatto 19, ora non possiamo più spedire, tu manda pure i moduli appena si potrà subito ne spedirò e dimmi pure quello che ti occorre non pensare alle spese cerca di stare allegro e buono così la vita ti sarà più facile. Il professore l’[h]o trovato per caso all’università quel giorno che ti ho iscritto mi ha detto che ti conosceva e di salutarti a nome di tutti. Bacioni tua mamma baci e abbracci saluti da tutti gli amici, papà. Bacioni infiniti alto il morale […] arriverderci presto speriamo fratello adorato ti aspettiamo con ansia, i bambini pregano per la tua salute e non vedono l’ora di riabbraciarti, sono tutti sfollati qui, compreso Peppino, e insieme con mamma e papà ti ricordiamo sempre. Bacioni Benilde.
14 agosto 1944
[Markt Pongau – Stalag XVIII C]
Genitori carissimi sono in attesa di vostre notizie da parecchio infatti non ricevo più posta. Io sto bene e spero anche altrettanto di voi. Per me qua è sempre come prima, niente è cambiato. Parlatemi della vostra vita dei miei e vostri amici, io sono molto curioso e molto in apprensione per voi. Io ho pochissime notizie di tutto, continuo sempre in ottima salute, ad aspettare il momento, spero vicino, di riabbracciarvi. Curatevi bene, che il più grande piacere che avrò sarà naturalmente quello di ritrovarvi sani e in buona salute. Ditemi di Benilde e di Peppino dei bambini, degli zii, di tutti i parenti e di tutti gli amici. Se si potranno ancora spedire i pacchi, fate in modo di metterci, se potete, riso e pasta e condimento, che credo che a voi saranno meno costose mentre a me rendono di più. Salutatemi tutti bacioni infiniti dal vostro affezionatissimo Carluccio
Nell’agosto del 1944 gli IMI per decisione di Hitler in accordo con Mussolini cambiano nuovamente status e diventano “lavoratori civili” le loro condizioni migliorano leggermente, non per questo erano liberi di tornare in Italia.
29 settembre 1944
[Cologno Monzese,]
Siamo stati in pensiero erano più di due mesi senza avere tue nuove, noi pure stiamo bene e speriamo sempre di te. Credo sarai civile come parlano di giornali e la tua lettera. Prega e spera nella Divina Provvidenza, un giorno potersi riab[b]racciare. Ti ho fatto quattro pacchi in due o messo indumenti ti ho messo cose che a casa non li mettevi più per paura non arrivassero. Fammi sapere se dobbiamo spedire altre cose io te [le] invierò. Non aver timore per noi, noi stiamo bene e il nostro pensiero è sempre per te. Ti raccomando sta calmo e buono, sarai sempre da tutti aiutato. Ti sono sempre vicino col pensiero baci e abbracci mamma.
Caro Carluccio, non ti preoccupare per la mamma e per tutti noi. L’unica preoccupazione sei tu per noi e null’altro dobbiamo pensare. Gli amici ti salutano tutti, a Cologno non c’è niente di nuovo. Ti bacio e ti abbraccio. Tuo papà.
5 ottobre 1944
[Cologno Monzese ,]
Carissimo Carluccio rispondo alla tua 14-8-44 mi dispiace che anche tu non [h]ai notizie, non pensare per noi, appena abbiamo posta subito rispondiamo, siamo contenti che stai bene, come pure noi. Anche per noi niente è cambiato sola la tua presenza e ci da tanto a pensare come ti potrai trovare. I tuoi amici sono tutti a casa manchi solo tu, in quanto agli amici di papà ti salutano sempre. Speriamo sempre di poterti riab[b]rac[c]iare e quel pensiero è quello che ci tiene in salute, ti sono sempre vicina col pensiero bacioni cari mamma. Ti ho spedito il 24° pacco credo sarai contento, ti ho quello che cerchi,, carissimo riguardo i parenti, non pensare, che stanno tutti bene. Benilde e Peppino sono a Monza, non è in servizio. Riguardo alla mamma stai tranquillo che è molto in salute e ti prepara continuamente cose per te. Ti baciamo caramente papà mamma.
Il 28 settembre 1944, Carlo Bonalumi viene trasferito nel Lager Erlenbusch nel distretto di Imst, in Tirolo.
03.10.1944
[Imst Tirolo, Lager Erlenbusch]
Genitori carissimi, ho ricevuto oggi dopo lunga attesa, vostre notizie. Sono contento che stiate tutti bene, io pure sto bene. Siamo passati tutti civili, ora stiamo meglio e godiamo di una certa libertà. Spero rivedervi presto ed in buona salute tutti quanti. Vi spedisco oggi un buono per pacco vestiario e vi prego di metterci, se potete, del tabacco. Per i vestiti ricordatevi che sono in alta montagna. Vi scriverò, ora che ne ho la possibilità, spesso e spero che anche voi farete altrettanto. Salutatemi tutti Benilde, Peppino e bambini specialmente, molti bacioni dal vostro affezionatissimo Carluccio.
*Per approfondire, si rimanda a Mario Avagliano e Marco Palmieri, I militari italiani nei lager nazisti, Il Mulino 2021, capitoli X, XI.
Per conoscere la vicenda che da Brioni ha portato Carlo Bonalumi al campo di concetramento di Mark Pongau
L’editing sonoro a cura del collettivo artistico multimediale “DONOMA”:
VOCI
Carlo Bonalumi Gabriele Scarpino
Erminia Bedoni (mamma di Carlo) Federica Garavaglia
Paolo Bonalumi (papà di Carlo) Mauro Milone
Benilde (sorella di Carlo) Federica Garavaglia
Franco (amico) Mauro Milone
Molto bello, wow
Grazie 🙂