Cologno Monzese sceglie la Repubblica: 2 giugno 1946

In occasione dei 75 anni della Repubblica italiana in questo articolo si vogliono ripercorrere le tappe con cui il Comune di Cologno e i suoi cittadini hanno contribuito a plasmare il nuovo assetto istituzionale del nostro Paese.

Domenica 2 e lunedì 3 giugno 1946 si svolge in Italia il Referendum Istituzionale per la scelta tra Monarchia e Repubblica. Contemporaneamente il Paese – reduce dalla Seconda guerra mondiale e dal ventennio del regime fascista – è chiamato a eleggere l’Assemblea Costituente, che andrà a redigere la nostra Costituzione.

Per la prima volta la tornata elettorale si svolge a suffragio universale: anche le donne sono chiamate a votare (ed essere votate) alle elezioni politiche. Gli aventi diritto sono 28 milioni di abitati: voteranno 25 milioni di cui la metà donne.

Nel 1946 Cologno Monzese – che conta poco più di 8.000 abitanti – è un paese agricolo, anche se molti colognesi lavorano come operai nella fabbriche della vicina Sesto San Giovanni.

Ma facciamo un piccolo passo indietro. Secondo quanto racconta Giuseppe Severi nel suo libro “Cologno Monzese: dalla sua storia alle radici del 2000”, il 27 aprile 1945 alle ore 20.00 nella sede del municipio (palazzina di via Milano) i partiti Socialista, Comunista, Democristiano e d’Azione Liberale danno vita alla prima Amministrazione democratica del comune di Cologno Monzese, dopo essere usciti dalla clandestinità del periodo fascista.

Nella seduta straordinaria del 16 maggio 1945 viene nominato sindaco Giuseppe Rossi del partito Socialista; vicesindaco è Giuseppe Borghetti; Carlo Arosio, Carlo Brambilla, Paolo Alberto Radaelli fanno parte della giunta comunale in qualità di assessori.

Le casse comunali sono vuote e molti documenti sono spariti a seguito di vari furti avvenuti nel ’44. Tuttavia, in questa fase transitoria, l’Amministrazione Comunale si occupa di rimettere in sesto gli uffici amministrativi sotto l’egida del Governo Militare Alleato in collaborazione con il Comitato di Liberazione Nazionale.

Nel gennaio del 1946 la macchina elettorale – guidata dal sindaco Giuseppe Rossi e dagli uffici preposti – è già in piena attività: si contano gli aventi diritto al voto e si adeguano le liste elettorali dei cittadini al D.L.L. del 24 luglio 1945 n. 436, che prevede la revisione delle liste comprendendo entrambi i sessi.

Mentre dal verbale di ripartizione del 30 gennaio ’46 gli aventi diritto al voto sono 4811 di cui 2.417 uomini e 2.394 donne, alla fine di tutte le operazioni di verifica e di aggiornamento delle liste gli iscritti saranno 4.855 di cui 2.442 uomini e 2413 donne.

Considerata l’estensione del territorio vengono individuati i due edifici destinati ad ospitare i seggi. Uno definito del “capoluogo”, che va a coprire l’attuale zona di Cologno centro e San Giuliano, e un altro a San Maurizio al Lambro, che comprende anche le adiacenti zone di Cascina Nuova e Campagnazza.

Nel documento del 6 maggio del 1946, in previsione della nomina dei Presidenti di seggio, vengono comunicate alla Corte d’appello di Milano il numero dei seggi elettorali: sei, di cui quattro nel capoluogo.

Questi ultimi sono insediati presso la scuola elementare (nell’edificio oggi noto come “la palazzina” di via Milano): i seggi n.1 e n. 2 con accesso da via Milano, i seggi n. 3 e n. 4 da via Piave. Gli altri due seggi sono a San Maurizio al Lambro nella scuola elementare di via Toti, 3.

Nei giorni tra il 27 e 31 maggio 1946 il Sindaco Giuseppe Rossi predispone il ritiro delle schede elettorali, tramite il comando dei Carabinieri di Brugherio, presso l’ufficio mandamentale di Monza.

Ormai tutto è pronto per l’appuntamento elettorale. Si vota dalle 8 alle 22 di domenica 2 giugno e dalle 7 alle 12 di lunedì 3 giugno. Sono ammessi al voto tutti i cittadini di ambo i sessi che hanno compiuto i 21 anni di età.

Come riporta il Corriere della Sera, e come si può leggere da un documento d’archivio, la Prefettura aveva fatto divieto in quei giorni di vendere alcolici.

Durante le operazioni di voto, allora come oggi, viene rilevato l’andamento dell’affluenza alle urne. A Cologno Monzese, la sera del 2 giugno ha votato l’80% degli aventi diritto. Il 3 giugno, alla chiusura dei seggi, la partecipazione è del 94,8%.

E ora i risultati. Cologno Monzese sceglie la Repubblica con 3903 voti, pari all’ 88,97% dei votanti, mentre solo 484 sono i voti per la Monarchia. Su un totale di 4.855 aventi diritto, votano a Cologno 4.603 elettori di cui 2.314 donne e 2.289 uomini. Le schede bianche sono 166, per un totale di 216 voti non validi.

Nella provincia di Milano (che allora comprendeva l’attuale Città Metropolitana, la provincia di Lodi e la provincia di Monza e Brianza), Cologno Monzese risulta al quarto posto per la percentuale di voti in favore della Repubblica, preceduto dai comuni di Cavenago Brianza, Burago di Molgora e Nosate. A livello nazionale è prevalentemente il Nord e Centro Italia a scegliere la Repubblica mentre il Sud opta per la Monarchia.

La Corte Suprema di Cassazione il 10 giugno del 1946 proclama il risultato definitivo con 12.717.923 pari al (54,3 %) per la Repubblica e 10.719.284 voti (45,7%) per la Monarchia.



Le liste dei partiti e movimenti che si presentano alle elezioni per la Costituente sono 51, di cui solo 11 presenti in tutte le circoscrizioni.

Nella circoscrizione di Milano-Pavia, nella quale ricadeva il nostro Comune, i dieci partiti presenti nella scheda elettorale in ordine di lista erano: Partito Comunista Italiano (PCI), Concentrazione Democratica Repubblicana (CDR), Democrazia Cristiana (DC),Partito Repubblicano Italiano (PRI), Partito Comunista Internazionalista (PCInt), Fronte dell'Uomo Qualunque, Blocco Nazionale Libertà, Unione Democratica Nazionale, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), Schieramento Nazionale.

L'esito delle urne premia a livello nazionale i tre grandi partiti: la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista e il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria.

Medesimo risultato si ha nel comune di Cologno Monzese, con 1.178 preferenze per il PSIUP (40,24%), 1.282 per PCI (29,01%), 1.194 per la DC (27,02%). Le altre sette liste raccolgono poco meno del 4% delle preferenze (165 voti). Le schede non valide sono 184, di cui 55 schede bianche.

Rispetto al quadro nazionale - che vede la DC assicurarsi la maggioranza dei voti con il 35,21%, e il Partito socialista e il Partito comunista raggiungere insieme il 39,61% - a Cologno Monzese il solo PSIUP supera il 40% e il PCI risulta la seconda forza con il 29% (mentre in Italia è il terzo partito con il 18,93%).

Questa tendenza trova conferma anche nelle successive elezioni comunali del novembre 1946, che segnano l'inizio della ventennale esperienza socialcomunista alla guida dell'amministrazione colognese.

Se si confronta il risultato del voto per l'Assemblea Costituente nei sette comuni oggi parte del Sistema bibliotecario Nord Est Milano, nella provincia di Milano e a livello nazionale, spicca la sintonia degli elettori di Cologno Monzese e di Vimodrone, che premiano nettamente le forze della sinistra (PSIUP e PCI), mentre la Democrazia Cristiana è forza di maggioranza assoluta o relativa in tutti gli altri cinque comuni.

Netto, in particolare, il successo DC a Carugate (ben il 71% dei consensi), comune che registra anche la più alta adesione alla forma monarchica (43,75%) tra quelli dell'area Sbnem.



Insediatasi il 25 giugno 1946, l'Assemblea Costituente elegge tre giorni dopo il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola con 396 voti su 501. I lavori proseguono fino al 1° gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione Italiana promulgata, pochi giorni prima, il 27 dicembre 1947.

Nella mappa qui sotto è riportata l’incidenza del voto per la Repubblica nei 245 comuni compresi nell’allora provincia di Milano. La percentuale varia dal 93,36% delle schede valide in quel di Cavenago Brianza al 36,87% di Guardamiglio (oggi in provincia di Lodi). Complessivamente, solo in dieci comuni il consenso per la Repubblica fu minoritario rispetto a quello per la Monarchia.

Per ciascun comune sono indicati: il numero di aventi diritto al voto, gli elettori votanti e la percentuale di voto, oltre al numero e alla percentuale di voti espressi per la Repubblica e la Monarchia. Come specificato nelle note, l’attuale tessuto comunale differisce da quello del 1946. Sono quindi riportati i correttivi adottati. Elaborazione su dati del Ministero dell’Interno.



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Tutti i documenti pubblicati in questo articolo fanno parte dell'archivio storico del Comune di Cologno Monzese

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