Villa Cacherano

Il complesso della villa Cacherano è adiacente all’antica Pieve di San Giuliano, territorio che fino al 1841 era comune autonomo insieme a Cavarossa.

Lungo la sponda destra del fontanile Ginestrino, in prossimità dell’antichissima chiesa di S. Giuliano, andò ad insediarsi, non sappiamo quando, un vasto complesso localmente noto come villa Cacherano.

Tratto da : Cologno Monzese: alla ricerca del territorio perduto di Elisabetta Ferrario Mezzadri
Chiesa di San Giuliano


Attribuita nel cinque-seicento alla famiglia Alfieri, la villa è indicata nella mappa del catasto di Carlo VI del 1721, dove risulta di proprietà di Andrea Sirtori.

Nel 1792 passa a Giovanni Spreafico e nel 1809 a Francesco Durini, che nel 1811 la cede al marchese Antonio Visconti Ajmi, a cui si deve con ogni probabilità la ristrutturazione della villa in forme neoclassiche. Il complesso risulta ancora intestato al Visconti nel catasto Lombardo Veneto del 1871 dove la villa è indicata quale “Casa di villeggiatura” con giardino.
Il complesso rimane ai Visconti Ajmi sino al 1878 quando viene ceduto al conte Antonio Sauli, che due anni più tardi lo vende a Silvia Gabrini coniugata Dall’Acqua e poi ai figli. Famiglia di ricchi proprietari terrieri e industriali delle seta, la utilizza come residenza estiva, oltre che per le coltivazioni agricole, allevamento dei bachi da seta e alberi di gelsi.
Rilevata intorno al 1920 dalla famiglia Cacherano d’Osasco, passa ai Rovati e nel 1991 ai fratelli Gaspari. L’intero complesso è uno dei pochi esempi, a Colgono Monzese, di villa-cascina. Oggi appartiene a privati ma la sala Oriana Fallaci e il giardino oltre i ponticello sono di proprietà del Comune di Cologno Monzese.

Nella facciata ad ovest della villa sono visibili due colonne ioniche in granito, dove sulla parete di fondo emergono due figure affrescate di guerrieri in armi, sormontate dal blasone nobiliare della famiglia Visconti.

La villa è di dimensioni modeste rispetto alla cascina rurale e ai suoi terreni di 322 pertiche e 18 gelsi.

Entrando sotto questo arco c’era… e oggi c’è…

La corte rurale della villa verso l’abside 1991
La corte rurale della villa verso l’abside oggi ospita la sala comunale Oriana Fallaci

A sud dell’abside della chiesa di San Giuliano vi era, ad oriente, un’altra parte della corte rurale destinata alle abitazioni dei contadini, addetti alla conduzione dei terreni e a settentrione le stalle.

Dietro la villa scorreva la roggia del Ginestrino, una delle “testa di fontana” di Cologno Monzese. Preziosa per i terreni agricoli.

Di grande suggestione doveva poi essere il giardino sul fontanile, ora prosciugato. Un ponticello conduceva sull’isola determinata dalla biforcazione della risorgiva, isola che i dati dei catasti storici attestano interamente coperta da un bosco che si estendeva a perdita d’occhio lungo le due sponde del fontanile, ben oltre i confini della proprietà.

Cologno Monzese alla ricerca del territorio perduto di Elisabetta Ferrario Mezzadri

Oltre il ponticello, un giardino romantico all’inglese, risalente con molta probabilità al periodo della ristrutturzione da parte dei Visconti, è oggi di proprietà comunale ed è ora aperto al pubblico.


(Clicca qui sotto per vedere la mappa)

Fonti consultate:

E. FERRARIO MEZZADRI, Cologno Monzese: alla ricerca del territorio perduto, Biblioteca civica di Cologno Monzese, 2015 (testo scaricabile, clicca sul titolo)

G. SEVERI, Cologno Monzese: dalla sua storia le radici del 2000, Comune di Cologno Monzese, 1999

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